Nola Festival
Aristide La Rocca

Aristide La Rocca

Da un liceo classico percorso in tempo di guerra, allorché si vagava di notte per scansare le bombe e si faceva scuola al mattino, Aristide La Rocca ha tratto un fondamentale insegnamento: il lavoro, qualsiasi lavoro, adempiuto con serietà, senza sgravi, per gratificare se stessi e contribuire alla salvezza e al progresso della società. La professione di medico vissuta da un’iniziale esperienza chirurgica, poi da medico condotto e, attraverso l’igiene, pensata e applicata come tutela del benessere comune fino, continuativamente per tredici anni, dal 1977 al 1990, alla direzione sanitaria del Cardarelli, massimo ospedale del Sud, e all’insegnamento universitario di Organizzazione e Funzionamento degli ospedali, non distolsero La Rocca da altri interessi, sempre diretti al progresso etico e culturale, da riverberare a beneficio della terra nella quale era nato: un singolare parallelismo tra la branca medica e quella cognitiva e creativa nell’interesse del corpo e dello spirito, che lo inducevano a rinunciare a prestigiose residenze lavorative nell’ambito del Paese. Quel ginnasio ben fatto e quel liceo pur precario di guerra, aiutarono inoltre a sviluppare, e crescere, il requisito naturale dell’osservazione sensibile, indifferentemente valido nella Clinica Medica e nelle Lettere. Ben presto, quindi, accanto alla più impegnativa attività di medico, anche generalista, si conformava una non dimenticata attenzione alla letteratura che, selezionando nell’Ottocento l’epica del Giusti e la lirica del Pascoli, indirizzava alla personale creatività di stampo epico-lirico ritrovate, nel secolo scorso, nella vicenda umana, sociale e politica del giovane poeta lucano Rocco Scotellaro e nella poesia del secondo Quasimodo; e alla critica letteraria, con uno sguardo esteso all’Europa e alle Americhe.

Diventa perciò piuttosto complesso spiegare le molteplici attività di Aristide La Rocca esemplate in testi, opere, iniziative derivanti dall’esperienza ospedaliera, dove anche approfondimenti di storia e di economia, fino a pubblicazioni di libri di poesia, alla cofondazione del Circolo Artistico e del Movimento Nolano Nuova Cultura, che ebbero attività e rilievo negli anni ’60, infine alla fondazione (1972) della rivista Hyria che, nei suoi 34 anni di vita, ha assunto fisionomia storica e critica del sociale, della cultura e delle arti, e divulgato i migliori attributi della Campania e del Sud. Dopo una collaborazione di critica letteraria alla terza pagina de Il Mattino tra gli anni ’79 – ‘82, La Rocca selezionava, nella branca igienica, un argomento che da trent’anni va dibattendo soprattutto sulla stampa quotidiana, regionale e nazionale: le conseguenze umane dei sinistri stradali,  facendo  luogo a  fondamentali  proposte di prevenzione, qualcuna anche recepita da Amministrazioni avvertite, come  quella di Milano, sull’aumento del numero dei taxi con tariffe politiche, promozione che, a quanto sembra, è stata testé promossa  dall’Amministrazione Comunale di Roma mentre sembra sotto esame per Napoli.

Aristide La Rocca è stato insignito di importanti premi alla Cultura (Apulia ’98, Cidac Scafati 2005, Ruggero il Normanno Afragola 2005) e riconosciuto ‘Cittadino Benemerito’ di Nola, la cui Giunta Comunale, per suo interessamento, ha istituito la Biblioteca del Mediterraneo.

Pubblicazioni letterarie. Testi di poesia: “La casa nel sole” editore Cappelli nel 1968, “I soli“, Loffredo, 1971, “Dieci Frammenti“, 1979 ed. Hyria, ”L’amore randagio“, 2000. La Rocca edita e dirige dal 1972 la rivista “Hyria“sottotitolata Cultura e Società della Nuova Europa, e continua le scritture su argomenti del sociale nelle Lettere a Il Mattino.

Merito precipuo della rivista Hyria, la riscoperta e la valorizzazione dell’opera di
Rocco Scotellaro (1923 – 1953) entrato a regime nella letteratura italiana col contributo di tre Convegni, 1963 Napoli Circolo Artistico Politecnico, 1984 Napoli Circolo della Stampa – nello stesso anno  relazione “Scotellaro, poeta mediterraneo” al Convegno Tricarico e Matera – 1993 Portici Facoltà di Agrariagli ultimi due in atti editi da Liguori, uno prefato da Manlio Rossi Doria – e l’ormai cinquantennale attenzione alla complessa vicenda socio-politica del giovane poeta di Tricarico, specchio fedele del travaglio del Sud.

A partire dal maggio 1979 presso il Circolo Artistico Politecnico di Napoli, epoca della presentazione di Dieci Frammenti, La Rocca ha promosso e organizzato poesia in teatro, con interpreti, scenografia e commento musicale, per alcune decine di spettacoli in circoli, associazioni e locali pubblici con tradizioni letterarie: Torino Cafè Procope, Roma Caffè Notegen, Firenze Giubbe Rosse, in tutte le edizioni di Galassia Gutenberg, nonché pressoCircoli e Associazioni culturali regionali, tra i quali Settembre al Borgo Casertavecchia, 1980, ed extraregionali,  relazionato a Convegni medici e letterari, presentato autori e libri e partecipato a giurie di premi letterari, attività tuttora frequentate.

L’opera poetica, iniziata (1979) con Dieci Frammenti, chiusa nel 2005 e consistente in 108 brani comprensivi di tre opere teatrali e un atto unico su canovacci storici di ispirazione cristiana, qualcuna già presentata al pubblico in forma di lettura drammatizzata,  sarà pubblicata entro l’anno in corso.

Inoltre dal 1987, la rivista Hyria,  precedente un intervento del La Rocca del 1982 sulla terza pagina de “Il Mattino”, ha proposto una linea mediterranea della poesia contestualizzata in tre Convegni, Scisciano (Na) 1987 “Si può parlare di una linea mediterranea della poesia?”(Cronaca e nota prima in Hyria n. 50 settembre 1987), “Concerto per un’identità mediterranea” Galassia Gutenberg 1995 (in atti edizione Hyria 1995) e, 1999, presso l’Istituto per gli Studi Filosofici in Napoli con l’intervento di poeti del Bacino, in atti  “Il mare Ciclope” (ed. Liguori, Napoli 2003). Al Convegno dell’Europa Latina (Fano, 1987) La Rocca presentava memoria di Vincenzo Ammirati sulla poesia mediterranea. Questa linea riceverà un ulteriore contributo critico-antologico da opera posta di recente in cantiere con il concorso di docenti di Letteratura Italiana dell’Università Federico II di Napoli, e di Letterature Straniere de L’Orientale.

Pubblicazioni sanitarie: tre fondamentali lavori scientifici sull’Epidemiologia e la Prevenzione degli incidenti stradali, in Patologia ambientale di Lauria e Gualtierotti(1984-1987, ed. Idelson), innumerevoli interventi sulla stampa quotidiana e periodica di informazione e scientifica, pluripremiati dal Ministero dei LL.PP., e il volume Ospedali e Sanità in Italia, pagg.745, edito nel 2000 da Liguori, scrupolosa analisi storica, economica, politica e religiosa della vita e della gestione organizzativa e funzionale, con proposte originali di architettura e organizzazione, della maggiore infrastruttura della Sanità, l’Ospedale.

Aristide La Rocca è nato a Nola il 24 aprile 1925 da Nicola, maestro direttore della Banda musicale “Battaglione”, al cui nome si intitola un’Associazione Musicale, e da Carmela Grassi, diplomata in pianoforte.

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1949, quattro specializzazioni post laurea, direttore sanitario dell’Ospedale Cardarelli di Napoli dal 1977 al 1990, epoca della pensione. Dall’A.A. 1978/79 al presente, docente di Organizzazione e Funzionamento degli Ospedali presso l’Istituto di Igiene e Medicina Preventiva dell’Università Federico II di Napoli. Giornalista pubblicista dal 1979. Dal 1972 editore e direttore della rivista Hyria. Cittadino Benemerito di Nola.

Aristide La Rocca è deceduto a Nola il 18 ottobre 2006.